ISO. Questi sconosciuti
- cromaticafoto
- 13 ott 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Lavorare in manuale può essere piuttosto scoraggiante per chi si avvicina alla fotografia.
Ci si imbatte subito con i primi tre elementi da conoscere per una corretta esposizione:
Diaframma, Tempi, Sensibilità. Il cosiddetto triangolo dell'esposizione.
Apertura del diaframma, tempo di scatto e loro rapporto di reciprocità sono più "immediati" da comprendere, ma con la sensibilità le cose diventano di nuovo confuse.
C'è molta disinformazione sul termine associato alla sensibilità: ISO.
Ovviamente non vogliamo entrare in questioni tecniche.
Ci limiteremo su ciò che vuol dire ISO su una fotocamera e su come influenza le nostre foto.
A scanso di equivoci diciamo subito che il termine ISO viene utilizzato in innumerevoli settori, prodotti e processi, quindi il termine ISO, non è esclusivo della fotografia.
ISO si riferisce a uno standard industriale dell'International Standard Organization e nel caso dell'ISO della fotocamera e in fotografia, la normativa attuale è la ISO12232: 2019.
Nelle fotocamere il termine ISO appare per la prima volta nel 1974, risultato della combinazione di due standard cinematografici: ASA e DIN.
I termini ASA e DIN vengono combinati in un unico standard per evitare confusione.
ISO diventa termine di riferimento per la sensibilità della pellicola nella fotografia "analogica".
Per il fotografo si traduce in: usare una pellicola con ISO più elevato mi fa lavorare anche in condizioni in cui la luce è piu debole.
Ciò estende le possibilità che danno i soli tempi e diaframmi. Si aggiunge in pratica una "terza" dimensione.
Ora, sebbene le cose siano cambiate nel mondo "digitale", il concetto di base di come influiscono gli ISO su un'immagine non è cambiato.
Per comprendere meglio basta pensare all'ISO come un "cursore di luminosità".
Però niente è... gratis.
ISO più alti hanno un prezzo e quel prezzo è nella qualità della foto.
ISO più alti portano ad avere più granulosità dovuta al rumore digitale che aumenta man mano che alziamo il valore e questo perchè il sensore lavora sotto stress e riscaldandosi viene introdotto un disturbo elettronico.
Oggi però i sensori sono sempre più performanti e raggiungono valori ISO impensabili fino a pochissimi anni fa.
E sono migliorati anche i programmi delle fotocamere per cui impostare gli ISO in modo automatico può essere fatto tranquillamente se non vogliamo impazzire soprattutto se le condizioni di luce cambiano continuamente.
Ci concentreremo così di più su tempi e diaframmi e solo in caso di situazioni particolari allora agiremo anche sulla sensibilità.
Ma non lasciamoci spaventare da tutto questo discorso perchè l'ISO è pur sempre una marcia in più e quindi uno degli aspetti più potenti delle nostre fotocamere moderne.
Possiamo scattare fotografie in condizioni che i fotografi 20 anni fa potevano solo sognare.
Nel peggiore dei casi, potremmo ottenere alcune foto sgranate inutilizzabili... magari non facciamolo in occasioni e situazioni irripetibili!
Per il resto sperimentiamo e sfruttiamo la sensibilità a nostro vantaggio.
Alla prossima e ... buona luce.

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